Morgan Spurlock, scrittore, produttore, regista del lungometraggio candidato agli Oscar Super Size Me (2004), torna a far parlare di sé con un altro documentario girato nel 2008 e in uscita oggi nelle sale italiane, Che fine ha fatto Osama Bin Laden?. Presentato al Festival Internazionale del Film di Roma (III Edizione, 2008) nella sezione 'L'altro Cinema/Extra', il documentario è tratto dall’omonimo libro di Spurlock, edito da Fandango, anche distributrice della pellicola.
L’uomo tutto fare del film - regista, sceneggiatore e interprete - dopo essersi ingozzato di junk food per dimostrare quanto possa fare male nel già citato Super Size Me, conferma la sua propensione per l’ironica denuncia sociale alla Michael Moore e si lancia in questo folle, nuovo progetto documentaristico che però, nella sua pazzia, nasconde tanto mestiere. Come il suo collega di Flint, Spurlock decide di mettere in gioco la propria vita privata, aprendo il film con le immagini che dichiarano il suo status di prossimo padre.
Con un bambino in arrivo la necessità di rendere il mondo un posto più sicuro si fa impellente, così un modesto cittadino del West Virginia decide di intraprendere quello che nessuna squadra operativa speciale è riuscita a fare. Mette all’opera la sua assoluta mancanza di esperienza, preparazione e competenza per dare la caccia all’uomo più pericoloso e ricercato del pianeta. L’epica ricerca ha inizio a New York e fa il giro del mondo. Morgan Spurlock attraversa Egitto, Marocco, Israele, Palestina, Arabia Saudita, Afghanistan e si avvicina più che mai al cuore di tenebra, le regioni tribali del Pakistan, in cerca del barbuto. Lungo il percorso interroga esperti ed imam, dà una mano all’esercito israeliano a disinnescare bombe, scopre la teoria del complotto che collega Al Qaeda al film Babe-Maialino Coraggioso e partecipa ai raid dei militari americani in Afghanistan. Nel frattempo sviluppa una comprensione più profonda delle radici dei conflitti che oggi turbano il mondo e si avvicina a Bin Laden stesso.
Come può un uomo con un bambino in arrivo accettare che questo nasca in un mondo pericoloso dove ogni cosa potrebbe ledere alla sua incolumità, dove un uomo nascosto chissà dove, dall’altra parte del pianeta, potrebbe compromettere la serena crescita di suo figlio e la felicità dell’intera umanità? La domanda è retorica e la risposta è data in musica rap, in rima e con sottile ironia: parte dall’otturazione delle prese della corrente e continua con la ricerca del male assoluto. Spurlock si finge un americano medio, si allena, si prepara, si arma di coraggio e parte alla ricerca di Osama Bin Laden. Si, proprio lui. Perché se nessun agente segreto è riuscito a trovarlo non significa che non possa riuscirci un futuro padre, che ha motivazioni ben più serie e profonde. Ciò che Spurlock troverà, però, non è il ‘wanted number one’, ma tante persone comuni, che la pensano diversamente le une dalle altre, ma che sono tutte stanche della guerra, degli attentati, della paura dilagante. Tanti civili che, come lui, vorrebbero solo il bene dei loro figli.
Il film mi incuriosisce molto soprattutto per il tema. Qualcuno di voi l'ha già visto? E' all'altezza delle aspettative???
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