Graeme e Clive sono due nerd inglesi in trasferta negli States per una vacanza ad alto tasso di nerditudine. Ecco le priorità: partecipare al Comic-Con di San Diego e andare a visitare l’Area 51. Il tranquillo viaggio in camper si complicherà parecchio una volta salito a bordo del camper un certo Paul, segni particolari: alieno.
Nerd con t-shirt di fumetti e film preferiti fanno un sacco di chilometri per seguire i propri miti personali. Ecco in sintesi quello che succede a Bologna per il Future Film Festival. Poi succede che i movie geek accorsi al Teatro Duse vedano accadere la stessa cosa anche su grande schermo. Ed è grande successo.
Graeme Willy (Simon Pegg) e Clive Gollings (Nick Frost), i due protagonisti del film, sono due nerd inglesi in trasferta negli States per partecipare al Comic-Con, mitica comic convention di San Diego, e andare poi alla ricerca dell’altrettanto famosa Area 51. I due amici conoscono tutte le maggiori teorie sull’esistenza o meno della leggendaria zona e mandano a memoria tutti i film (e serie tv, ovviamente) che parlano di alieni, astronavi e avvistamenti. Mentre il loro camper noleggiato si avvicina al Nevada per le prime tappe del tour sulle rotte degli UFO, i due per poco non vengono coinvolti in un incidente. Nel veicolo finito fuori strada c’è Paul, un extraterrestre che sta scappando (in macchina!) dal governo degli Stati Uniti. L’alieno, pelle grigia ed occhi allungati, tuttavia, non si comporta esattamente come ci si aspetterebbe dopo aver divorato migliaia di romanzi Urania. Ha un paio di jeans portati sul sedere come fanno i ggiovani di oggi (sì, con due “g” che rende meglio l’atteggiamento!), si fa le canne, parla come un adolescente in preda agli ormoni e utilizza a sproposito i propri incredibili poteri. Si materializza nudo, per esempio, per spaventare chi è alla guida. L’irriverente extraterrestre deve trovare il modo di tornare sul proprio pianeta e sfuggire una volta per tutte dagli agenti governativi stile Man In Black che lo vogliono riportare alla base.
A questo punto l’appassionato di film di fantascienza si immagina cosa succedeva a Paul nel suo bunker nel deserto: cavi collegati al cranio, vivisezione, elettroshock. Nient’affatto. Questa è una commedia demenziale. Paul dice di aver offerto per anni consulenze a scrittori e registi americani. In un geniale flashback, per esempio, lo si nota alla scrivania a raccontare per telefono intere scene di E.T. a un certo Steven. Paul, tra l’altro, si raccomanda di non esagerare con la trovata del dito che s’illumina. Geniale.
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