India Stoker è una ragazza riservata, molto legata al papà Richard. Nel giorno del suo diciottesimo compleanno, il genitore muore in un incidente stradale. Nell’immensa e austera villa del Connecticut, India rimane in compagnia della madre, Evelyn, donna fragile e molto emotiva, e dello zio Charlie, il fratello del padre letteralmente ‘apparso’ durante la celebrazione del funerale. Di lui in casa Stoker, se ne ignorava addirittura l’esistenza. E adesso eccolo lì, a flirtare con la cognata rimasta vedova, ma anche a mostrare di voler stringere amicizia con la nipote. India in un primo momento è molto diffidente. Del resto, ai suoi occhi è praticamente un estraneo, lo zio Charlie. Il fascino misterioso e in qualche modo macabro dell’uomo, però, riesce ben presto a ingraziarsi i favori della giovane donna…
Con un titolo così, il pensiero corre veloce a Bram Stoker, l’autore irlandese di Dracula, capolavoro indiscusso del romanzo gotico. E se fughiamo subito il campo da eventuali presenze vampiresche stricto sensu in pellicola, rimane solo da lodare il regista sudcoreano Park Chan-wook, che dal mitico Conte transilvano ha succhiato via atmosfere orrorifiche miste a romanticismo. Il primo lavoro in lingua inglese del talentuoso cineasta asiatico si è avvalso dello script di Wentworth Miller – noto per essere stato il protagonista della serie tv Prison Break – e non ha snaturato le peculiarità che l’hanno imposto al grande pubblico. La brutalità delle scene è leggermente attenuata rispetto agli standard abituali, ma i temi ‘storici’ di vendetta, famiglia e morte sono nel pieno del vigore narrativo e visuale.
Thriller e horror giocano a rimpiattino. Da una parte, lo zio Charlie, spettrale, una specie di angelo del male, lavora come il nobile vampiro stokeriano: succhia la vita intorno a lui e cerca empatia con India che idealizza come una donna. Lo sguardo insolente sul sesso proibito sfugge alla ragionevolezza così come quel magnetismo con cui attira le prede prima di ‘divorarle’. Dall’altro capo, eroina e necrosi del racconto, c’è proprio India, la ragazza che diventa adulta e viene soggiogata dallo zietto. Per la verità, ci sarebbe posto anche per la fatina buona, nell’ambaradan: la zia di Charlie e prozia di India, ovvero il legame con la realtà, spazzata via dalle potenze malefiche.
20 giugno 2013Non ci sono commenti.
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