Spesso e volentieri si sottovaluta come aspetto nel valutare il successo di un film, eppure se ci fate caso, le pellicole che hanno riscosso un grande apprezzamento hanno avuto, spesso e volentieri, delle colonne sonore che sono entrate a far parte della storia della musica. O, in altri casi, hanno reso un brano musicale sconosciuto di dominio pubblico.
Di colonne sonore orecchiabili se ne sono sentite tante, ma alcune sono rimaste direttamente nel cuore della gente. Al punto tale da diventare un successo internazionale, che deriva poi da svariati fattori. Proprio questi ultimi sono stati analizzati in maniera approfondita da L’insider, che parrebbe aver scovato la formula perfetta per raggiungere la cima della classifica delle hit più ascoltate del proprio Paese. Sembra quasi impossibile scoprire cosa possa determinare il successo o meno di una canzone, eppure ci sono una serie di fattori che vanno a incidere così tanto, al punto tale che anche un brano che si ascolta durante una sessione di gioco al casinò online può diventare un vero e proprio tormentone.
Dal punto di vista tecnico, sono tre gli elementi che fanno la differenza. Si tratta della chiave, che rappresenta la scala maggiore o minore su cui è basata una certa canzone. Le note, che sono create sostanzialmente dalla chiave, diventano la base per realizzare la melodia e i vari accordi da seguire. Il tempo e il metro sono gli altri due fattori tecnici da considerare: il primo si può misurare in battiti al minuto e permette di comprendere la velocità di un certo brano, mentre il secondo consente di comprendere il numero di battiti che si trovano in una battuta di un brano musicale. Esulando dal profilo tecnico, però, sono due i fattori che tendono a incidere maggiormente: il primo è l’energia, ovvero una misura percettiva sia dell’intensità che dell’attività. Il secondo, invece, è rappresentato dalla ballabilità, ovvero un quanto un brano riesce ad essere adeguato a ballare ed è il frutto di un mix tra vari elementi, come stabilità del ritmo, ripetitività e forza ritmica.
Le colonne sonore che sono diventate parte della storia del cinema
Impossibile non tornare al 1968 e al 1977, rispettivamente per considerare le colonne sonore di “2001: Odissea nello Spazio” e “Guerre stellari”. Nel primo caso si tratta di una pellicola realizzata da Stanley Kubrick che ospita una delle colonne sonore che tutti conoscono, con pezzi di musica classica, come ad esempio “Così parlò Zarathustra” di Richard Strauss oppure “Sul Bel Danubio Blu” di Johann Strauss jr. In Guerre Stellari, invece, le composizioni del ben noto direttore d’orchestra John Williams fanno emozionare e trasmettono la pelle d’oca anche al giorno d’oggi.
Si può tornare ancora più indietro nel tempo, visto che in quegli anni il binomio tra musica e film era ancora più evidente e stretto. Il film è “Via col vento” e l’anno di produzione è il 1939. Un colossal di stampo drammatico che rappresenta una delle pietre miliari del cinema, che ha ospitato e stupende composizioni di Max Steiner, in modo particolare la canzone “Tara’s Theme”.
Passando a due film italiani che hanno ottenuto un enorme successo, è impossibile non pensare a “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”, una pellicola del 1966 diretta da Sergio Leone, con una splendida colonna sonora creata da quello che si può considerare come il miglior compositore italiano della storia, ovvero Ennio Morricone. Nel 1997, invece, ne “La vita è bella”, il capolavoro di Roberto Benigni, non si può certo dimenticare la colonna sonora realizzata da Nicola Piovani, che ha vinto pure il Premio Oscar come Miglior colonna sonora nel 1999.